L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha nuovamente rilevato diverse criticità nell’affidamento del cd. “servizio luce” da parte delle pubbliche amministrazioni. Per questa ragione ha ritenuto opportuno ribadire alcune indicazioni già espresse nel 2012 e nel 2016.
In particolare, l’ANAC ha riscontrato:
– Violazioni delle disposizioni vigenti in materia di tranciabilità dei flussi finanziari, violazione degli obblighi informativi e omissione contributiva per mancanza di acquisizione del CIG. Le pubbliche amministrazioni devono quindi seguire le procedure di acquisizione del CIG indicate dal Codice dei contratti pubblici ed astenersi da affidamenti diretti nelle situazioni in cui non sussistono le stringenti condizioni previste dal Codice;
– Ipotesi di danno alla concorrenza nel settore dei servizi di pubblica amministrazione;
– Violazione del divieto del rinnovo tacito di contratti di appalto. L’Autorità ribadisce la nullità dei rinnovi stessi, le amministrazioni che dovessero trovarsi in questa situazione sono tenute a sanarla nel più breve tempo possibile, procedendo attraverso gare ad evidenza pubblica secondo le indicazioni del Codice;
– Mancato avvio delle procedure di riscatto degli impianti. Come già espresso dall’Autorità nel 2012, il riscatto degli impianti, e quindi l’acquisizione della piena proprietà degli stessi da parte del Comune, è un passaggio necessario e precedente all’espletamento di procedure a evidenza pubblica per l’affidamento di lavori di riqualifica, gestione e manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica.